Sindrome dell'Intestino Irritabile

BENESSERE GASTROINTESTINALE: ALIMENTAZIONE E PATOLOGIE FUNZIONALI DIGESTIVE
A.Franzè. A. Bertelè, M. Curlo, C. Calzolari
U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Az. Ospedaliera Universitaria di Parma


Sindrome dell'Intestino Irritabile - Malattia dell'apparato digerenteLa Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII o IBS dall'inglese Irritable Bowel Syndrome) è definita come un gruppo di disordini gastrointestinali funzionali (DFGI) caratterizzati da dolore o fastidio addominale che si manifestano in relazione a modificazioni dell'alvo,con segni di alterata defecazione e distensione addominale .La definizione dell'IBS è unicamente clinica, basata sulla presenza di sintomi quali dolore e/o fastidio addominale associato ad alterazioni dell'alvo e sulla esclusione di altre possibili patologie.

Presentazione clinica e Classificazione:
La principale manifestazione della sindrome dell'intestino irritabile è il dolore. Questi pazienti riferiscono una storia di lunga durata dei sintomi,con fasi di remissione e recidive,spesso precedute da eventi stressanti. Il dolore, che a volte può essere piuttosto un fastidio, è localizzato diffusamente nei quadranti addominali e spesso il pasto ne rappresenta l'evento scatenante, mentre tende a essere alleviato o a recedere con la defecazione o l'evacuazione di gas. A questo frequentemente si associano senso di tensione e distensione addominale.

A seconda delle caratteristiche delle feci vengono distinti quattro gruppi in cui è possibile stratificare i pazienti:
  • Diarrea-prevalente (IBS-D): caratterizzato dalla presenza di feci non formate in più del 25% delle evacuazioni e di feci dure e caprine in meno del 25% delle evacuazioni. E' una condizione che si presenta più frequentemente nel sesso maschile; i pazienti riferiscono spesso più di tre evacuazioni al giorno, accompagnate da stimolo imperioso, incontinenza e presenza di muco nelle feci. La diarrea, tuttavia, non interrompe il sonno e non provoca né squilibri idroelettrolitici né sindrome da malassorbimento.
  • Stipsi prevalente (IBS-C): caratterizzato dalla presenza di feci dure o caprine in più del 25% delle evacuazioni e di feci non formate in meno del 25% delle evacuazioni. E' l'aspetto più obiettivabile;la stipsi può essere inizialmente episodica per poi diventare continua e difficilmente trattabile con i lassativi, le feci sono dure e di volume piccolo,i pazienti riferiscono spesso meno di tre evacuazioni alla settimana, accompagnate da sforzo durante la defecazione e sensazione di incompleto svuotamento intestinale . E'più frequente nel sesso femminile.
  • Alvo alterno (IBS-A): si caratterizza per la presenza di feci non formate in meno del 25% delle evacuazioni e di feci dure e caprine anch'esse in meno del 25% delle evacuazioni.
  • Inclassificata: in cui i criteri per caratterizzare la IBS come stipsi prevalente,diarrea prevalente o alvo alterno risultino insufficienti.
  • In alcuni soggetti l'IBS può svilupparsi in seguito a una patologia infettiva e viene definita Post-infettiva (IBS-PI) se sono presenti due o più tra i seguenti sintomi: vomito; febbre; diarrea; cultura fecale positiva.
Meteorismo e flautolenza: i pazienti frequentemente lamentano distensione addominale, eruttazione e flatulenza ma non vi è in realtà aumento di gas rispetto ad un individuo normale. E' invece spesso presente una ridotta tollerabilità alla normale distensione intestinale .

Patologie extracoliche: tra il 25% ed il 50% dei pazienti si lamenta di digestione difficile, pirosi, nausea e vomito, e ciò depone per un coinvolgimento nell'IBS di tutto il tubo digerente. Possono inoltre coesistere sintomi sistemici o a carico di diversi organi e apparati, quali cefalea, insonnia, fibromialgia, disturbi urinari, palpitazioni, disappetenza, dimagrimento, sindrome della fatica cronica, litiasi biliare , problemi psicologici o patologie psichiatriche come depressione e ansia (19).

Condizioni somatiche, sintomi extraintestinali e disturbi psichiatrici sono un reperto frequente nei pazienti con IBS, anche se non inclusi nei criteri diagnostici , sebbene le comorbidità multiple potrebbero essere un importante marker per valutare il contributo psicologico in questa patologia.

L'IBS è un disturbo cronico con un quadro clinico caratterizzato da frequenti riacutizzazioni,variabili intra e inter-individualmente in frequenza e gravità, ma con decorso sostanzialmente benigno.
Trattamento : I principi del trattamento sono costituiti da :
  • antidiarroici
  • antispastici
  • procinetici
  • antidepressivi ed ansiolitici
  • psicoterapia
  • dieta
La dieta rappresenta un punto fondamentale nel trattamento dell'IBS. Deve essere varia, equilibrata e soprattutto è fondamentale un apporto adeguato in fibre che deve oscillare tra 25 e 30 grammi al giorno.

La dieta deve essere consigliata in rapporto al tipo di IBS presente : variante diarroica, variante stipsi etc. Si deve modulare l'apporto di scorie in rapporto a queste caratteristiche, ridurre l'apporto di cibi che accentuano la flatulenza (in particolare alcuni tipi di frutta e verdura).

In linea di massima vanno evitate alcune sostanze che hanno un'azione stimolante sulla motilità intestinale, come la caffeina, ma generalmente si sostiene che non esistano alimenti strettamente controindicati in soggetti che presentano una IBS. La dieta deve seguire un criterio soggettivo, imbricandosi con le eventuali intolleranze alimentari del paziente.