Celiachia: le origini e la diagnosi

Il Prof. Angelo Franzè interviene sulla Celiachia <Celiachia - Malattia dell'apparato digerente
La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine o più precisamente a una frazione di esso chiamata gliadina, che si lega a una proteina detta transglutaminasi tissutale. Le cause di questa patologia non sono ancora ben conosciute: è considerata una malattia autoimmune in cui una reazione immunitaria anomala colpisce i tessuti sani intestinali dell'organismo. In altre parole, il sistema immunitario delle persone celiache riconosce la gliadina e la transglutaminasi tissutale come proteine estranee e produce anticorpi contro di esse. La ricerca di questi anticorpi nel sangue pone il sospetto della malattia, in caso di positività, si deve poi eseguire una gastroscopia con biopsie duodenali.

Il danno che consegue a questa reazione immunitaria anomala determina infatti distruzione e atrofia dei villi intestinali deputati all'assorbimento delle sostanze nutrienti, con conseguente malassorbimento. La celiachia è considerata inoltre una malattia genetica, nel senso che si eredita la predisposizione ad acquisirla: la probabilità che un familiare di 1° grado di un celiaco sia affetto dalla malattia è di circa il 10-15%. Nel corso della vita eventi stressanti come una gravidanza, un intervento chirurgico, altre occasioni di stress acuto o un' infezione virale possono favorirne lo sviluppo.

Di recente, è stato inoltre dimostrato che un virus del gruppo dei rotavirus, in particolare una sua proteina "Vp7" , può scatenare la celiachia nei soggetti geneticamente predisposti . Tali soggetti infatti producono anticorpi contro la proteina "Vp7" del rotavirus. Il 90% degli italiani nella propria vita, soprattutto in età infantile, entra in contatto con questo virus ma solo alcune persone geneticamente predisposte (aventi i geni HLA DQ2/DQ8) possono sviluppare la malattia. L'assenza di questi geni preclude la possibilità di contrarre la celiachia, tanto che la ricerca di essi viene utilizzata a scopo diagnostico